DISMORFOBIA

images
08 . 05 . 2017 by Rodrigo Allenatore

Dismorfobia: Percezione errata del nostro corpo

Quando pensiamo allo sport, al benessere fisico del corpo, la nostra mente visualizza immediatamente un luogo che consideriamo “moderno”, la palestra. Facendo un salto nel passato, precisamente 3000 anni prima di Cristo, nell’antico Egitto la cultura del corpo e della bellezza esterna, era in uso in tutte le classi sociali, esistevano dei veri e propri centri ricreativi polifunzionali, che successivamente nell’Impero Romano videro il loro massimo splendore. Una grande stanza era adibita a palestra, finito l’allenamento ci si recava ai “bagni termali” attraverso tre stanze, partendo da quella con l’acqua più tiepida fino a quella con acqua più calda. La stanza finale era la più calda, riscaldata ad alte temperature con sofisticati focolari sotterranei che diffondevano il calore dalla pavimentazione. Ad ogni benessere fisico, le antiche civiltà vi associavano il benessere della mente, l’equilibrio perfetto dell’uomo, la coniugazione tra corpo e psiche. Se le antiche civiltà conoscevano e coltivavano la cultura del benessere, per secoli siamo regrediti a considerare psiche e corpo come due entita distinte.

Oggigiorno parliamo di disturbi “psicosomatici”, cioè le influenze sul corpo fisico delle nostre emozioni negative racchiuse nel termine “stress”. Le neuroscienze hanno dimostrato che il corpo fisico subisce l’influenza della mente, le emozioni, gli stati d’animo sono dei neurotrasmettitori che agiscono sul nostro sistema immunitario, ormonale, cardiaco, fino a influenzare gli enzimi che produciamo, e al DNA che subisce un’alterazione per autoripararsi regolarmente, producendo i famosi radicali liberi. Molte persone sono insoddisfatte del loro aspetto fisico e questo non rappresenta un problema “patologico”, lo diventa nel momento che la preoccupazione è esclusivamente concentrata sul corpo che viene percepito come inaccettabile, un’alterata percezione del proprio corpo tanto da modificare in peggio la vita quotidiana, questo disturbo è conosciuto come “dismorfobia”con conseguenti disturbi dell’alimentazione.

Comprendere i meccanismi che i nostri occhi non vedono non è sempre facile, dobbiamo trovare l’equilibrio tra mente e corpo, che non solo ci produrrà un benessere appagante, ma ci permetterà di raggiungere tutti gli obiettivi che desideriamo. Se fin dall’antichità, dai testi sacri di tutte le religioni del mondo, ci viene trasmesso il concetto “noi siamo composti dal cibo solido che mangiamo, dall’acqua che beviamo, dall’aria che respiriamo e dal pensiero nostro e altrui che influenza la nostra mente”, dobbiamo imparare che ciò che ingeriamo attraverso la bocca il nostro organismo lo utilizza per costruire se stesso. Filosofia come conoscenza di noi stessi per comprendere il “funzionamento “ della macchina umana. L’esperienza ci insegna che dobbiamo tornare al vecchio per concepire un nuovo, sarebbe un grande spreco tenere conto delle lezioni di vita quando non ci servono più a niente.

Elena Tempestini
scrittrice e giornalista storica, collabora con diverse testate di cultura,arte e politica. E’ articolista per un blog dove scrive di curiosità storiche, filosofia del benessere e food che si chiama gustarviaggiando.civico20.it